L'intimo incontro tra Maria e Bernadette.

 
L'intimo incontro tra Maria e Bernadette: un commovente aneddoto inedito, confidato poco prima di morire, sulle apparizioni di Lourdes. (1/3)

L'11 febbraio 1858, mentre raccoglieva legna con la sorella e un'amica presso la grotta di Massabielle, la quattordicenne Bernadette Soubirous vide apparire "una Signora vestita di bianco, con una cintura blu e una rosa gialla su ciascun piede" (Laurentin, Lourdes: cronaca di un mistero, p.51). Era l'inizio di una serie di 18 apparizioni che avrebbero trasformato la vita della giovane e attirato milioni di pellegrini.
Bernadette, figlia di un mugnaio caduto in miseria, era una ragazza semplice e malaticcia, che non sapeva né leggere né scrivere. Ma la sua umiltà e purezza di cuore la resero degna ricettrice del messaggio celeste. La Signora le chiese di tornare alla grotta per 15 giorni, di pregare per i peccatori, di fare penitenza e di dire ai sacerdoti di costruire una cappella.
Durante la nona apparizione, il 25 febbraio, su richiesta della Vergine Bernadette scavò nel terreno fangoso e mangiò alcune foglie amare in segno di mortificazione, tra lo sconcerto e le risate dei presenti. Ma dal foro scavato iniziò a zampillare la sorgente miracolosa che ancora oggi guarisce nel corpo e nello spirito. Come attesta il dottor Dozous, testimone oculare: "Nella cavità scavata dalle sue mani vidi l'acqua gorgogliare e salire. Credo nella realtà dei fatti perché li ho attentamente verificati" (Estrade, I fatti di Lourdes, p.93).
Il momento culminante fu il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, quando alla ripetuta domanda di Bernadette la Signora rivelò il suo nome: "Que soy era Immaculada Councepciou" (Io sono l'Immacolata Concezione). Una conferma celeste del dogma proclamato da Pio IX appena 4 anni prima. Don Peyramale, il parroco di Lourdes, riconobbe nel termine teologico la prova dell'autenticità delle apparizioni (Laurentin, op.cit., p.121).
Nonostante incomprensioni e ostacoli, Bernadette rimase sempre fedele e coerente nella sua testimonianza. Interrogata dal commissario Jacomet, respinse ogni accusa di falsità: "Quella Signora mi ha detto di dirvelo, non di farvelo credere per forza" (Cros, La vera Bernadette, p.67). E davanti ai tentativi di corromperla perché ritrattasse, rispose: "Ci hanno offerto del denaro, ma noi non vogliamo nulla. Quello che abbiamo visto, l'abbiamo visto" (Laurentin, op.cit., p.142).
Un aneddoto commovente rivelato da Bernadette solo alla fine della sua vita: nell'ultima apparizione, il 16 luglio, la Vergine esaudì il suo desiderio di essere abbracciata. "Mi inginocchiai, la Santa Vergine si inclinò verso di me... Ci fu un momento di indescrivibile grazia: la sua fronte toccò la mia, le sue braccia mi strinsero, le sue guance sfiorarono le mie... Sentivo di amarla come una figlia ama sua madre" (Nevers, Circolari del convento di Saint-Gildard, 1925).
Costretta dalla notorietà e desiderosa di proteggere la propria vocazione, nel 1866 Bernadette entrò nel convento delle Suore della Carità di Nevers. Condusse una vita nascosta, segnata da grandi sofferenze fisiche e morali, che accettò con eroica pazienza e umiltà. Diceva: "La mia missione è di essere malata", unendo le proprie pene a quelle di Cristo per la salvezza del mondo. Davanti ai grandi onori tributati a "Bernadette di Lourdes", lei si riteneva "un povero nulla che la Santa Vergine ha usato e che andrà ben presto nascosto nell'ombra di un chiostro" (Annales de Notre-Dame de Lourdes, 1871, p.94).
Morì il 16 aprile 1879, all'età di 35 anni, stroncata dalla tubercolosi ossea. Le sue ultime parole furono: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per me povera peccatrice, povera peccatrice..." (Nevers, Circolari del convento di Saint-Gildard, 1879). Fu canonizzata da Pio XI nel 1933. Il suo corpo, esposto nella cappella del convento, è rimasto incorrotto a testimonianza della sua santità.
Le apparizioni di Lourdes e l'esempio di Santa Bernadette lanciano un potente appello alla conversione, alla preghiera, alla carità verso i sofferenti. Maria, l'Immacolata, ci invita a riscoprire la bellezza della nostra vocazione battesimale, a lasciarci guarire dalla grazia che sgorga dalla Croce di Cristo, a diventare suoi umili collaboratori nella missione di salvezza. Come Bernadette, siamo chiamati a essere trasparenza di Dio e riflesso della sua tenerezza materna per ogni uomo.
Fonti e Bibliografia:
René Laurentin, Lourdes: cronaca di un mistero, Edizioni San Paolo, 1996.
«Io sono l'Immacolata Concezione». Le apparizioni di Lourdes narrate da Bernadetta a Jean-Bastiste Estrade, ed. San Paolo.
Henri Lasserre, Notre-Dame de Lourdes, 3ª ed., Victor Palmé, Parigi 1878.
Léonard Cros, Histoire de Notre Dame de Lourdes, 2a ed., 3 voll., Beauchesne, Parigi 1957. La prima edizione, pure in tre volumi, era stata pubblicata dallo stesso editore, in versione però notevolmente rimaneggiata, negli anni 1925-1927.
Foto Dufour, Bernadette in preghiera di fronte alla grotta dell’apparizione tratta da: R. Laurentin, Visage de Bernadette, Paris-Lourdes 1978, II, p. 53.
Nevers, Circolari del convento di Saint-Gildard, vari anni
Annales de Notre-Dame de Lourdes, 1871.

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